A volte dire di voler tornare a casa è più complicato di quel che si possa credere.
Pensare di averne una lo è.
Sono stata confusa per un po’ e adesso che mi sembra di vivere due vite parallele, posso dire di sentirmi a casa in modi diversi, in più di due posti abbastanza lontani tra loro.
A Verona mi sento una che sgomita per arrivare sempre più in alto. Sento sulle spalle tutta la tenacia che ci vuole per arrivare dove voglio. Le mie emozioni hanno un peso specifico non indifferente, mi batte spesso e fortissimo il cuore, ho lo stomaco sottosopra e il campo su cui se la sbrigano le mie ambizioni e il traffico di città, è pieno zeppo di caos. Mi piace poter camminare per le strade ed essere una sconosciuta per chiunque. Immaginare, fantasticare, innamorarmi, ridere.
In Toscana mi sento una donna che può mollare la presa. Se penso a quando mi siedo sull’erba o sto a parlare con la Dina, quasi intravedo in me la voglia di lasciarmi voler bene. Vivere fluida tra i liquidi delle mie emozioni e dei miei segreti desideri.
Quando torno dai miei sono come un eroe che ha vinto la guerra. Sono tutti contenti, siamo tutti emozionati e a me sembra di essere una turista in casa mia. Sono di nuovo una bambina, un’adolescente e una donna che invece non ci capisce più niente. Il sole fa caldo in un modo diverso e vedere quello stesso spazio di cielo che veglia sul mio cuore da sempre, mi fa sentire, in un posto che fino a poco fa consideravo una vera trappola, incredibilmente al sicuro. È una bolla di vizi e coccole che non ho più la rabbia di scoppiare.
Sono così tante cose adesso… eppure ognuna di loro mi appartiene come fosse lembo di carne di una pelle che, pur facendo milioni di mute, resta sempre uguale.
BITTER

Sono orgogliosa di te
Se non ci fossi tu..!
Stupenda
Grazie!
Buonasera Federica, ecco un nuovo capitolo del tuo raccontare la vita e le sue emozioni. Il tema della casa: dove ci sentiamo a casa, cosa consideriamo casa si perde nella notte dei secoli perchè l’uomo ha sempre cercato una risposta alla nostalgia dell’infanzia finita, alla rabbia di sentirsi troppo stretti quando vorremmo solo volare e al calore di un focolare con intorno chi amiamo. Sei una donna matura se consapevolmente riesci a sintetizzare questi pensieri della tua vita.
Il tuo disvelare i tre luoghi che contengono “tre” Federica diverse ognuna vera con le sue luci ed ombre, mi permettono di immaginarti così: A Verona sei la donna che lotta: guidata da un ambizioso progetto di vita cerchi di farti largo impegnandoti con tutta te stessa per realizzarti. Da un lato ti affascina l’essere sconosciuta, una fra mille. Ma mantieni vigile la fantasia che paradossalmente ti avvicina alla realtà.
In Toscana direi Federica sulla soglia del mondo: Mi spiego, qui hai intrecciato relazioni che ti fanno bene, che sono un dono reciproco per te e per gli altri, ma se non sbaglio c’è un altro passo da fare per “lasciarti voler bene”, un tassello mancante senza il quale la condivisione del bene non è alla massima potenza.
Infine per la “terza casa” direi che quando vi fai ritorno “nidifichi”, ritorni alle origini e ritrovi quelle consuetudini quelle attenzioni che ti fanno percepire il luogo come sicuro. Ma ci ritorni però come dici bene tu dopo un viaggio, dopo essere stata lontana, dopo che hai stemperato quel senso di soffocamento e di vita non spesa bene, quando la rabbia ti lascia e resta solo l’abbraccio alla giovane che rientra alla base carica di vita e passione negli occhi. Buonanotte Danilo
Ogni articolo nuovo è un appuntamento per cui non posso fare a meno di aspettare il suo commento, Danilo. Mi hanno commossa le sue parole, come sempre precise quando riguardano me e le mie emozioni. Non solo: anche rivelatrici. Questa volta mi ha dato un bel da fare! Sono molto grata di averla tra i miei lettori. Un grande abbraccio.