A volte accadono cose di cui non voglio fidarmi. L’impatto epidermico è decisivo, lo stesso che vivo quando leggo sull’insegna di un negozio di parrucchieri “unisex”. È davvero possibile o è soltanto politicamente corretto?
No, non voglio proprio fidarmi, come di chi mi dice, tenace, che le mezze stagioni ormai non esistono più ed invece si sbaglia, perchè le mezze stagioni esistono eccome, solo che durano due, forse cinque, giorni.
Non ci vuole lo strascico di una brillante carriera accademica per rendersi conto che il mondo non sia più lo stesso, che crescendo il cuore diventa nostalgico e che infine, forse, il mondo agli occhi di ogni uomo sia sempre cambiato: irrecuperabile, incomprensibile, una zattera alla deriva, fatta eccezione per poche, pochissime cose, cui si riconosce il lusso di essere cambiate per il meglio. Si avrà nostalgia anche di quelle, è solo questione di tempo non temete.
L’alcol, il caffè, il fumo hanno sempre fatto male ma non abbiamo mai voluto rinunciare al piacere di soffrire. Abbiamo continuato a bere, agitarci e fumare perchè è solo abusando delle cose che se ne diventa intenditori.
Forse ai parrucchieri unisex alla fine bisogna crederci se siamo di quelli che, nonostante tutto, abusano ancora dell’amore.
MEZZA STAGIONE

Ciao Federica, mi viene in mente leggendoti, che il mio barbiere condivide il negozio con una sua omologa al femminile, che si occupa appunto delle acconciature di donne e ragazze. Quindi ci credo. Da quando ho cominciato a lavorare, sento di aver perso il contatto con il tempo e il passaggio delle stagioni le sentivo e le gustavo di più, assaporando l’odore della terra o godendomi i colori delle piante e dei fiori o respirando l’aria che portava le nuvole o il sole o la neve.
Certo tutti noi viviamo nella condizione di una certa nostalgia per le cose passate, soprattutto per le persone che non vediamo più oppure per uno stile di vita, un modo di vivere spensierato. Ma se ci pensi quel tempo in realtà non ce lo siamo goduto, perchè in realtà era un pochino meno fantastico di quello che abbiamo per ricordo. Gli anni della crescita portano sempre dubbi, speranze, impulsi difficili da gestire, conflitti latenti o che scoppiano con diverse figure, l’amore non viene vissuto in maniera equilibrata ma talvolta si estremizzano i sentimenti. Si fatica a tenere la barra del timone dritta. Ma poi un giorno si matura, si cresce, e allora tutto quello che ci è servito per arrivare alla meta lo teniamo dentro lo zaino, fra le cose che non devono mancare per il più grande viaggio che facciamo. Un abbraccio Danilo
E come si fa a vivere di equilibri? E quando si cresce infine? Grazie come sempre, un abbraccio!
Si vive di equilibri secondo me quando si riescono a governare gli impulsi dando il giusto peso e valore alle persone e agli accadimenti. Quando vediamo le cose nella loro prospettiva, certo, questo non è scevro dalla fatica e dall’errore.
Si cresce ma in realtà non si finisce mai di crescere, quando si diventa un uomo/donna fisicamente formati si cresce per l’anagrafe e la società ma poi la nostra personalità è in continua evoluzione, i nostri sentimenti possono cambiare l’importante secondo me è mantenere tre pilastri fondamentali: Gioia di essere al mondo, Responsabilità verso sè stessi e gli altri, lo Sguardo curioso di un bambino per vedere ciò che ci aspetta.
Faccio tesoro di ogni parola, vediamo dove mi porterà tutto questo. Alla prossima 🙏🏼