A un bambino non so che direi.
Verrebbe a tutti da dirgli di non crescere, di rimanere piccolo per sempre, ma gli staremmo insegnando la cosa sbagliata per eccellenza: andare contro il tempo. Che per quanto io stessa creda essere una dimensione del tutto irreale, non posso negarne il fluido imperversare contro ogni cosa. Spesso con disarmante arroganza.
Verrebbe da dire a volte niente a un bambino, mentre sorridiamo inebetiti e ubriachi della sua innocenza. Quasi imbarazzati, nel peggiore dei casi come impietriti. Noi che ci siamo dimenticati come si fa ad essere così divertiti da tutto e spaventati dal niente.
Ci viene da sorridere forte davanti a un bambino che, mentre corre, indica chissà dove o chissà cosa e ce la godiamo questa vista, dio se ce la godiamo! Con un po’ di malinconia anche e sarebbe da ipocriti negarlo.
Perciò se c’è una cosa che direi ad un bambino, uno qualsiasi, non conta l’età, sarebbe questa:
Non smettere mai di chiedere “perchè?”.
E sapete perchè? Perchè rimane bambino chi non smette di farsi incuriosire mai, chi ha voglia di sapere e voglia di volere.
Allora sì, resta curioso, perchè in questo mondo matto dove gli adulti non fanno che consumare, lamentarsi di averlo fatto e dimenarsi quando non è possibile farlo, la tua curiosità può essere una malattia molto contagiosa.
La curiosità è la bacchetta magica che ti fa giocare a ogni gioco, per sempre.
SOTTO LA GONNA

Wow! Meraviglioso il nome del blog!
Grazie mille!
Buonasera, bella riflessione e molto vera e quindi bisogna mantenere l’animo di fanciullo altrimenti finiamo aridi e acidi
Una sfida accattivante è tenerlo sveglio oltre il tempo che passa