Ordine. Partì dall’inglese: “qualcuno che ti vuole bene ha voluto farti un regalo” ho tradotto. “Non conosco qualcuno che mi voglia bene e che scriva come un cinese” ho pensato. Presi il libro e iniziai a sfogliarlo curiosa: un tomo da non so quante pagine scritto in russo senza nemmeno un disegno. “A meno che non mi chiami Nikita, non vedo come potrei godermi la lettura”.
Per ultimo aprì il DDT. Insomma, leggendo scoprì indirizzo e nome del mittente: un uomo (credo) di un paesino in Russia. Mentre la descrizione recitava in italiano “Il dottor Zivago”.
Innanzitutto avevo capito di cosa si trattasse ma una coltre di angoscia e sgomento si è immediatamente abbattuta sulla mia casa.
In preda al non controllo ho cominciato a pensare ai giorni precedenti: se qualcuno di sospetto mi avesse seguito, se ci fossero stati segni massonici sui muretti di casa, se qualche russo mi seguisse su IG o leggesse il mio blog… niente. Ho guardato mia madre che a sua volta mi guardava esterrefatta mentre si chiedeva come diavolo avesse fatto a partorire una cosa come me e le ho detto: “Io chiamo i carabinieri. Anzi no, la polizia postale. Adesso scrivo al servizio clienti di Amazon. Il consolato russo in Italia dove sta?”
SONO PATICA. SOCIO PATICA.
