SONO PATICA. ANTI PATICA.

Sono patica. Anti Patica

Il mistero si faceva sempre più fitto mentre le mie cervella andavano via via impazzendo. Non riuscivo a spiegarmi come fossero collegati gli eventi, come, qualcuno dalla Russia, avesse potuto trovare il mio nome e il mio indirizzo. Ok l’inesistenza di una qualsivoglia privacy, ma fino a questo punto mi sembrava un po’ troppo. Intanto che preparavo il discorso da fare ai carabinieri per denunciare il fatto senza sembrare una gattara affetta da schizofrenia, a mia madre suonò il telefono. Ha cominciato a ridere venendomi incontro, mentre il mio sguardo non faceva che esprimere preoccupazione e terrore. Lei rideva, rideva di gusto e fu sempre ridendo che mi allungò la cornetta.
Non mento se confesso che mi aspettassi la voce di un uomo che beve vodka a colazione. Invece era la vocina di un uomo che mangia latte e biscotti a colazione ergo, mio padre.
Ed ecco risolto l’arcano: dice che un caro amico di famiglia, a conoscenza della mia ossessione per la lettura, avesse voluto farmi un regalo, ma che si fosse accorto di avermi inviato il libro in lingua originale acquistandolo da un rivenditore locale.
Ho cominciato ad unire i puntini, spiegandomi il perchè de “il dottor Zivago” in russo… I miei nervi si sono distesi in un secondo, ho tirato un respiro tale che non pensavo nemmeno i miei polmoni potessero contenere tutta quell’aria e ho ringraziato l’Universo per avermi fatto scampare una figura dimmè con le distru-istituzioni.

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