ac(c)i-denti

Ho scoperto di non aver pagato il bollo della macchina. Svista, colpa mia, lo ammetto.
Ma onestamente non sono così convinta di volerlo fare. Ho detto a mio papà “Bo… poi vediamo”. Vi sembra la frase che direbbe una convinta di volerlo pagare? A me no.
Ma molto più importante ho scoperto che non ho paura dell’ago ma del sangue. O meglio, del sangue che viene tolto dalle mie vene da un ago.
L’ho scoperto quando tre venerdì fa sono andata a fare il prelievo e come sempre, sono entrata nella stanzetta della tortura, con moltissima calma ho appeso la borsa all’appendiabiti e cautamente tolto la giacca, perchè non c’è bisogno di avere fretta in momenti come quello. Poi ho guardato l’infermiera che sicuro stava sorridendo (causa impedimenti mascheriniani non potremo averne mai la certezza) per mettermi a mio agio, ma non c’era bisogno che lo facesse lei, perchè di solito ci penso io e così ho fatto anche quella mattina. L’ho guardata e le detto “Per me la trasparenza è importante, perciò te lo dico: mi sto cacando sotto”. Per sciogliere il ghiaccio e offrirle il braccio sinistro più tranquillamente. Lei ha riso e proprio mentre mi dissanguava riempiendo sette provette come fossero state damigiane del miglior vino, mi sono accorta che no!, non è l’ago il mio problema. Il mio problema è l’essere gelosa e possessiva, perchè quello è il mio sangue e io ti sto pure pagando per farmelo togliere.
È mio. E il bollo non so se lo pago. Ok?

(e invece lo pago, non voglio incitarvi a delinquere. Corro all’ACI ciao)

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