Ho notato che gli unici colori che trascinano il nero sono il rosa e il giallo, che i bugiardi pensano che la verità siano le loro bugie e che gli stupidi non hanno nessun tipo di virtù a parte quella di esserlo in modo eccelso. Il tempo è galantuomo solo quando ci dedichiamo ai nostri pensieri.
Libertà sono i battiti di un beat intenso, è melodia su cui agitarsi e far brillare il sudore, è ogni raggio di luna che bagna i cristalli di un nuovo mare. Libertà è esagerare lo spasmo dei desideri allo stremo della loro capacità di essere realizzati. Libertà è dire “ho paura” davanti a tutti. Non mi interessa del vostro dito puntato a saettare giudizi contro le mie paure. Chi siete? Nessuno.
C’era una volta una donna. Occhi vissuti esattamente centoventi stagioni, sregolate negli ultimi anni, succedutesi senza cognizione di causa. Corpo percosso da un guazzabuglio di pensieri contorti, seno modesto, molti lo avrebbero definito “piccolo”. Spina dorsale a colonna portante di una schiena perfettamente asimmetrica -ma solo se analizzata con sopraffina attenzione-. Gambe storte inframmezzate da ginocchia simpatiche e piedi forse piatti dalle dita sproporzionatamente lunghe. Naso dal profilo preciso, dipinto da un paio di mani rachitiche come le sue. Braccia storte come le gambe, perché il corpo è specchio e contrario esatto di se stesso. Natiche dolci tanto che molti avrebbero voluto morderle. Capelli come anelli di tronchi di nocciolo: lunghi, forti e in salute. Pillole di cielo estivo nel centro del suo viso ad incorniciare la disperazione della sua bellezza stonata, stordita, vissuta e felice.
Mi piace leggere pensieri che fluiscono in totale libertà.
Grazie, anche solo per il tempo che hai dedicato alla lettura di queste parole
Sai qual è il mio autore preferito dopo Nietzsche?
Joyce.
Ovviamente mi piace l’idea di entrare con la lettura nel flusso di un’anima che non conosco, ma che, comunque, mi dà piacere leggere.