Capito(mbo)li

A volte mi capita di rileggere tutte le cose che poi ho deciso di non pubblicare e mi emoziona essere così vulnerabile. A volte non credo nemmeno di averle scritte io certe parole… danno così tanta forma a quello che dicono. Creano la realtà, danno alito, respiro alla poesia. Inspirano me stessa, mi espirano trascinandomi sulla carta.
Nella mia mente a volte sono un vero film, sono persone con diverse storie, luoghi alimentati da frammenti interrotti di dialoghi in lingue sempre diverse.
Delle volte invece sono soltanto io seduta su una sedia o sul divano, a gambe rigorosamente incrociate finché non mi si addormentano i piedi e poi pizzicano, che immagino tutti i modi in cui una storia si possa manipolare; una qualsiasi storia.
Ma forse non la mia. Perchè ho scoperto che potrò inventarmi qualsiasi racconto, ogni nome che si possa immaginare da dare a luoghi o personaggi inventati, ma sapete cosa continuerà a tornare ridondante e fastidioso tra le pagine di questo libro?
Io.
Io: dispersa tra le campagne della scrittura, disincanta tra i marciapiedi della verace editoria e innamorata di tutta la carta che questa pioggia fredda di novembre scioglierà.
Io: che mi chiedo quanta strada sapranno percorrere queste parole e ancora io che, tra un mal di gola e un raffreddore, mi raccapezzo tra questa pioggia, evitando pozzanghere e finendo per inciampare in buche.

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Un pensiero riguardo “Capito(mbo)li

  1. …a volte ” l ‘ IO” è la cosa più bella che si possa trovare in un libro.
    Non demordere!

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