Come quando la mamma dice con quel tono poetico al papà “Ma che cazzo vuoi?”
Ma lo stereotipo che le nonne del sud pensino sempre al cibo, è vero? Sì.
E se i telefoni ci sono così di intralcio alle relazioni personali, perchè continuiamo ad usarli in modo tanto ossessivo e persistente?
Perchè ci interessa l’approvazione degli altri più della nostra?
Come mai ci sto mettendo così tanto a capire cosa voglio e perchè non ho ancora trovato qualcuno che voglia partire con me? Perchè nessuno capisce che potrei non essere come gli altri, che voglio di più, che per me accontentarmi vuol dire fallire?
E perchè sto così bene quando sono da sola tanto da pensare che potrei essere io la mia compagna per la vita? Egoista? Non credo. Eppure se incontrassi il mio perfetto clone probabilmente nessuno riuscirebbe a sopportarci. Sarebbe una contemporanea esplosione di Hiroshima, Nagasaki e anche Chernobyl, sarebbe arroganza distruttiva, impenetrabilità scostante, scontro di menti incontrollabili. Ma sarebbe così fuoco, sarebbe alba che brucia, sarebbe egocentrismo puro, come sono egocentriche queste parole. Però sarebbe così bello. Non ci sarebbe bisogno di spiegazioni, di soluzioni, di scuse, di parole: sarei io col mio specchio e non sarebbe nemmeno così male, non suonerebbe così tanto di solitudine. Potrei essere libera di ballare mentre bevo o bere mentre ballo, sarebbe un viaggio in due secondi nello spazio, un caccia che supera la barriera del suono. Sarebbe così: tutti che ne sentirebbero il boato, nessuno che ne vedrebbe l’origine, i vetri che tremano, ipotesi che prendono piede… Nessuno che indovinerebbe la verità, quando invece sarei solo io col mio doppione e sarebbe incredibile. Nessuno ci scommetterebbe una lira. Nessuno, perchè nessuno sarebbe me e nessuno sarebbe in grado di essere la miccia per la mia vita.
Nessuno eccetto me. Intrappolato, soffocato, asfissiato, sottovuoto, strozzato. Siete questo per me: impedimenti al libero scorrere della mia anima.
Molto brava! Complimenti 😊