ACIDA UVA

Utopico pensare di incontrare una persona normale ogni tanto? A rigor d’esperienza non posso che assentire, malgrado il dispiacere.
Mi tocca riaprire l’album delle cronache d’amicizia e so che non vedevate l’ora. Celato da un ipocrita rammarico, ho provato anche io la vostra stessa impazienza.
Che piaga è sempre stata l’amicizia per me! Sono stata sulla cima della sfortuna e vi sono sotto solo di qualche gradino attualmente. Ho sempre lottato col desiderio di non avere drammi in generale, ma più di tutto ho sofferto la solitudine, la mancanza di un amico fidato con cui confidarmi o di un gruppo di amici con cui festeggiare il capodanno.
I drammi continuo a non sopportarli e ad evitarli come fossero le commesse di Sephora; con la solitudine mi trovo molto bene e la apprezzo, mentre con le ultime due confesso di averci bisticciato fino a poco tempo fa. Avete notato come la gente ci cerchi solo per parlarci dei suoi problemi? Cioè principalmente quelli, ma principalmente al punto che qualsiasi altro discorso non abbia nemmeno voglia di auto-intavolarsi! Se avessi voluto fare da psicanalista a qualcuno, quasi sicuramente sarei laureata in psicologia. Ma mi pare di non essere iscritta nemmeno all’università, perciò la gentile clientela è pregata di andare a lamentarsi e piangere altrove. E voi mi direte: “Ma Fede, un amico in teoria dovrebbe ascoltare…”
Certo, chiaro, quasi inconfutabile. Ma si da il caso che la sottoscritta non sia una disfattista monotematica avvezza all’autocommiserazione di se stessa e degli altri.

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