UN’IDEA
Cari amici, siamo qui per scoprire a puntate, se vorrete seguirle, l’andamento della mia sfortuna inesorabile con le amicizie.
Mi sono accorta che forse la mia idea di amicizia sia un’idealizzazione di qualcosa che infondo non esiste.
Una lealtà profonda e incorruttibile che difficilmente l’umano imperfetto può permettersi di donare ad un altro suo simile. Una devozione ed un sentimento di protezione che non si trovava nemmeno sotto le armature dei più prodi cavalieri di secoli e secoli or sono.
Direte che forse è poetica la mia idea e lo direte bene, certo, poiché è assolutamente vero.
Ma proprio perchè poetica l’ho imparata a memoria, analizzandola tra le melodie di ogni suo verso e poi l’ho stretta al cuore per fare in modo che continuasse a vivere romantica dentro di me.
E l’amo tutt’ora, così tanto e così forte che forse per me l’amore è quella poesia amica che mi accompagna con costanza.
Ho sempre sofferto l’andamento scostante dei miei rapporti amichevoli, desiderosa com’ero e sono, invece, di quanto più equilibrio possibile e altrettanto ne ho sofferto i fallimenti, quasi come momenti di decadimento inevitabili inframmezzati dalla solita “questione di tempo”.
Sapete, è che a me non interessa quello che importa a tutti (generalizzo erroneamente), ma faccio finta che invece mi importi solo per appagare l’ego di una futura me che da vecchia non dovrà guardarsi indietro col rimpianto di non essersi goduta la goliardia di ogni suo anno frivolo e fresco; l’idea di un mio stesso giudizio negativo mi ferisce come un colpo di frusta al cuore. Ma so di non poter vivere la mia vita in funzione di una me che ancora non so chi sia, né se esisterà mai…
Quindi per il momento continuo ad accontentare la me di ora e per questo sfuggo al tempo dei miei anni che mi annoia e annoda terribilmente, rifugiandomi altrove, il più possibile nel tempo di qualcun altro che magari non sappia abbandonarmi e sia capace di reggere il mio equilibrio.
FINE